Lo sapevi che… Sei esattamente nessuno?
Che brutto!
Prova solo ad immaginare che qualcuno ti dica: mi dispiace, ma legalmente tu sei il Signor o la Signora nessuno!
A me basterebbe questo per far scattare qualcosa e adoperarmi affinchè nessuno possa mai pronunciare questa frase, decisamente umiliante.
Ma vediamo, in che caso potresti subire questo trattamento?
Ora ti stupirò, perché sono davvero tante le persone a correre questo rischio.
E lo saranno sempre di più, perché stiamo parlando dei conviventi, e sono una tipologia di famiglia in forte aumento.
Lucia e Gianni sono una coppia di conviventi, non hanno mai pensato, o forse non sanno che ci si può registrare in anagrafe.
Quindi quali diritti hanno?
-abitare nella casa comune dopo la morte del convivente per un minimo di 2 anni e fino a un massimo di 5,
-succedere al partner defunto come inquilino nel contratto di locazione.
-Se hanno figli, il diritto all’affidamento in caso di separazione spetta a entrambi i genitori, come per le coppie sposate,
-diritto al risarcimento danno, nel caso in cui uno dei due muoia per un illecito (stradale o mala sanità ad esempio), il superstite ha diritto ad essere risarcito,
-diritto di denunciare maltrattamenti in famiglia,
-optare per la comunione dei beni.
Invece Luca e Paolo sono una coppia di conviventi, uniti da legami affettivi.
Grazie alla legge Cirinnà hanno potuto andare in comune e formalizzare legalmente la loro convivenza, dichiarando di essere coppia di fatto e coabitare nella stessa casa dandone indirizzo di riferimento.
Con questo gesto quali diritti si sono visti attribuire?
Oltre ai precedenti:
-indicare le modalità di contribuzione alle necessità nella vita comune,
-hanno diritto all’assegno alimenti, se c’è uno stato di necessità, ma non l’assegno divorzile,
-sono ammessi ai colloqui in carcere con il partner detenuto,
-possono visitare, assistere ed avere informazioni personali in caso di ricovero o malattia del partner,
-possono essere indicati per iscritto come rappresentanti del partner, prima che diventi incapace di intendere e volere,
-hanno il diritto di partecipazione agli utili dell’impresa familiare,
-costituiscono un nucleo familiare per partecipare all’assegnazione di un alloggio popolare.
Se la coppia di conviventi, in entrambi i casi, avesse figli, tutti i diritti successori e quindi l’intera eredità, passano in capo a loro ed il coniuge è considerato nessuno dalla legge, non hai alcun diritto.
Riesci a intravedere quali possono essere i problemi?
Sicuramente tanti, se i figli sono minorenni, perchè in mancanza dell’uno, l’altro convivente non può disporre del patrimonio ed il giudice tutelare farà esclusivamente l’interesse del minore.
Per cui se decidi di fare lavori alla casa in cui abitate o addirittura vorresti venderla per mille motivi, è il giudice a decidere se é nell’interesse del minore.
Tutta la liquidità verrà intestata ai figli ed il giudice stabilisce sia dove investire, sia l’utilizzo per le spese dei ragazzi.
Se hai un’attività…. peggio che peggio.
Insomma… tutto è più complicato.
Ammesso che il compagno faccia testamento, può lasciare all’altro compagno/a la quota disponibile.
E se non hai figli?
Allora l’eredità, se non disponi diversamente, andrà ai legittimari (fratelli, sorelle e genitori) o in assenza, ai parenti più prossimi secondo le disposizioni di legge.
Questo caso fa capire che è importante conoscere i tuoi diritti e comprendere se, e quali tutele, si possono mettere in atto grazie ad una corretta pianificazione.
Se sei un convivente con o senza figli, ti ho sollecitato pensieri che ora sono diventate esigenze e non sai cosa fare, contattami.